Il 4 aprile il CEO di Tesla e SpaceX aveva acquisito il 9,1% del social network fondato nel 2006 da Jack Dorsey, diventandone il principale azionista. Qualche giorno fa aveva rifiutato di entrare nel consiglio di amministrazione della società, mossa che per gli analisti già lasciava presagire la successiva: un'offerta per il controllo totale (cosa che non avrebbe potuto fare da membro del board).
"Ho investito in Twitter perché credo nel suo potenziale di diventare la piattaforma cardine per la libertà di parola in tutto il mondo, un imperativo sociale per una democrazia funzionante. Tuttavia, da quando ho fatto il mio investimento mi rendo conto che l'azienda non potrà né prosperare né servire questo imperativo sociale nella sua forma attuale. Twitter ha bisogno di essere trasformato in una società privata" scrive Musk nel documento in cui annuncia l’offerta.
Per comprare l’azienda dei cinguettii l'uomo più ricco del mondo offre 43 miliardi di dollari. Si tratta di 54,20 dollari per azione.
Twitter ha risposto con un breve comunicato confermando di avere ricevuto l’offerta e annunciando di volerne discutere già oggi nel consiglio di amministrazione.
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